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Pedivigliano
e le sue origini. Il quartiere di Pedivigliano è del tutto
originario da Cupani, da dove il suo popolo partì per i disastri accaduti della
peste e dei terremoti, per i pesi universali che si erano resi insoffribili a
cagione della mancanza dei cittadini e per altre occasioni. La fondazione di questo quartiere non può
essere più antica dell’anno 1512, perché negli strumenti, parlamenti e
privilegi seguiti verso questo anno nella lite del demanio di questa Città (Scigliano)
col Conte di Martirano, non si fa menzione alcuna di Pedivigliano; ma solo degli
altri quartieri. Cresciuta poi questa popolazione verso la metà del secolo XVI,
formò comunità separata e distinta con Sindaco ed Eletti, e litigò lungo
tempo in Regia Camera coi cittadini di Cupani per cagion dei fuochi; per la qual
cosa, a favore di costoro sul dì 15 e 22 dicembre 1572 ne uscì l’arresto 312
rapportato dal Marinis. Dopo questo spiato l’università di Cupani,
e quella di Pedivigliano vennero tra di loro in convenzione, come si rileva da
uno strumento rogato dal Notar Petronio di Petrone l’ultimo di maggio 1575.
Le donne di Pittarella. Si dice che le donne di Pittarella han
l’arte della magia. "Han magici sguardi (dice l’illustre prof. Padula
nella sua Protogea), han magiche parole, han diabolico riso; parlano con la luna
e coi venti; conoscono l’arte di Circe e di Medea. Si trae dai luoghi più remoti a consultarle,
né il pastore Silano a cui si è sbrancata la giovenca stima di poterla trovare
senza il loro consiglio. Tu sei una magara di Pittarella, è quanto di
peggio può dirsi ad una donna in Calabria, e questa inveterata opinione sul
loro conto tramandataci dai nostri padri viene da ciò che quel paese
accoccolatosi in fondo ai sacri e silvestri orrori de’ gioghi Silani fu per
davvero ne’ tempi antichi un luogo venerabile e religioso. Pethar
significa in ebreo l’Interpretazione dei sogni, e da Pethor si
fece Petorel, e in bocca nostra Petorella e Pittarella al
modo che il fiume Gazar di Luzzi diventò Gazzel, ossia Gazzarello. E certo colà doveano condursi i nostri padri
semitici per chiedere alle sue sacerdotesse l’esplicazione di loro visioni
notturne. La patria del profeta Baalani si chiamava pure Pethor, ma le
brave ragazze di Pittarella, che ne sembrano le discendenti, fanno maggiori
miracoli che non colui, che dava la parola ad un asino". NovitàI recenti aggiornamenti hanno arricchito l'archivio fotografico con personaggi che hanno rappresentato e rappresentano una memoria storica del nostro paese.E' presente nel sito una pagina dedicata al periodico "Mondo Nuovo". Da seguire con attenzione i prossimi aggiornamenti del sito. Torna all'inizioCounter:
Ultima modifica il 05/16/05.
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